martedì 12 gennaio 2010

Alcuni pregi, ma anche limiti


In SalaBorsa leggevo un articolo sulla rivista "Infanzia" su cui scrivono molti dei professori e ricercatori della facoltà di Scienze dell'educazione di Bologna. Il focus di questo numero è proprio sulla televisione e in uno dei quattro articoli dedicati all'argomento ho trovato un interessante specchietto sui pregi e limiti deducibili dalla ricerca sull'offerta televisiva SKY destinata ai più piccoli (Cartoon Network, Disney Channel etc.). Riporto dunque cosa è stato scoperto.

PREGI:

-Presenza di consulenza scientifica
-Rispetto dello sviluppo cognitivo e emotivo del bambino
-Varietà dell'offerta
-Possibilità dell'approccio con la lingua inglese
-Brevità degli episodi
-Grafica diversificta
-Adeguate colonne sonore
-Avvicinamento all'arte
-Presenza in taluni episodi di bambini reali che non enfatizzano le dinamiche delle caratteristiche comunicative dei piccoli telespettatori
-Atmosfere calme
-Semplicità delle storie
-Assenza totale di pubblicità e informazioni commerciali
-Presenza di un sito che offre attività per l'apprendimento e usabile a scuola
-Buon collegamento tra episodio e attività on-line


LIMITI:

-Offerta troppo ampia e pertanto difficile da "gestire"
-Traduzioni parziali dall'inglese all'italiano (anche nel sito)
- Non è chiaro il target all'interno dei singoli format
-Mancano suggerimenti per la fruizione alle famiglie (presenti però sul sito)
-Rischi di fidelizzazione (a Sky e alla tv in generale)
-Rischi inerenti la crescita fisica e psicologica di bambini al di sotto dei 36 mesi
-Rischi legati alla perdita dell'abitudine a raccontare fiabe tradizionali e della relazione con l'adulto

Tratto dalla rivista "Infanzia" numero 6_novembre-dicembre 2009

giovedì 7 gennaio 2010

Tra realtà e fantasia

"Bisogna tenere presente che il modo con cui un bambino guarda la televisione è diverso dal modo con cui la guarda un adulto. Un adulto spesso si mette di fronte al televisore solo per divertirsi, per rilassarsi, mentre un bambino vuole anche farsi un'immagine del mondo. Ecco, i bambini guardano la televisione per farsi un'immagine del mondo degli adulti. Da sempre i bambini cercano di capire com'è il mondo degli adulti. Oggi c'è la televisione dentro casa, viene data molta importanza a questo mezzo di comunicazione, anche gli adulti la guardano e quindi il bambino la guarda per capire come deve comportarsi. Per lui quello che viene dalla televisione è positivo, anche perché è associato al clima positivo della casa, della famiglia, e spesso può prendere alla lettera quello che vede. L'età, in tal senso, è un fattore estremamente importante. Un bambino di quattro o cinque anni incomincia a capire qualcosa sulla differenza tra vero e falso, però continua a confondersi ancora fin verso i sei, sette anni, a seconda del tipo di programma. Ma la cosa più difficile da comprendere è, per esempio, la diversità tra vero e verosimile. Non tutto quello che è verosimile è vero. E poi i tempi di attenzione di un bambino piccolo sono brevi, quindi spesso non è in grado di seguire il filo conduttore, la trama di una vicenda, e quindi magari non collega il finale moralistico della storia con il resto: di una storia gli possono rimanere impresse soltanto le immagini più forti, quelle che l'hanno colpito, che hanno un valore emotivo particolare."

Proposte per un buon utilizzo della tv

"Dobbiamo metterci dal loro punto di vista, insomma. Per noi certe cose sono scontate, abbiamo una lunga esperienza alle spalle, per loro è la prima volta e quindi possono avere delle difficoltà a orientarsi. I genitori dovrebbero un po' vedere che cosa guardano i bambini, qualche volta stare accanto a loro per spiegare. E poi a scuola si potrebbe fare moltissimo. Per esempio, per quanto riguarda la pubblicità, si potrebbe fare tutto un lavoro di smontaggio, cioè mettersi dal punto di vista del pubblicitario. Ecco, è importante cambiare prospettiva: da spettatore diventare attore, diventare regista, diventare pubblicitario, quindi simulare la costruzione di uno spot, per capire anche come è complesso tutto il lavoro che c'è dietro ad un programma. Oppure si potrebbe insegnare ad andare a vedere qual è la vera qualità del prodotto, a leggere sulle etichette quello che è scritto molto piccolo, a ragionare."